martedì 15 marzo 2011

Notte e giorno

C'è la notte e c'è il giorno. In quale ti nascondi di più? Quale perversione fai sprofondare nell'oscurità, quale maschera ti ricopre da raggi troppo luminosi? Sii sincera, la verità ti disgusta. Non riesci a guardarla nello specchio senza constatare di quanto la tua realtà ti faccia schifo. E ti senti sollevata quando pensi che nessun altro conosce quelle mostruosità che ti compongono, quel collage di pessima qualità che va a costituirti, la tua faccia, il tuo corpo, il tuo carattere, la tua conoscenza. Non ti fidi di chi ti stima, non comprendi chi ti vuole vicino a sè. Desideri una disistima cortese, come quella che provi nei tuoi confronti quando ti vedi riflessa nelle vetrine. Quando guardi i manichini così perfetti davanti alle clienti così perfette e vorresti essere come loro. Senza coscienza.

sabato 16 ottobre 2010

martedì 28 settembre 2010

Proibito

Affondo le mani nella vernice rossa,
me le passo sulle labbra e lascio un segno.
Adesso cola tutto a terra, come sangue,
come una follia pensata ed irrisolta.

L'immagine di lui, nella mia mente scossa
è ciò che voglio e di cui non ho bisogno.
devo passare il tempo a mordermi la lingua
ma morirei viva, se una sola volta...

lunedì 20 settembre 2010

Acqueo

Appoggio la mia faccia sull'acqua e la lascio là. Sollevandomi, mi rendo un'entità diversa e separata da me stessa, da quel volto impresso sulla superficie liquida. Sento le gocce dagli occhi colarmi sulle guance, sul mento, sul collo, sul petto, sulla maglietta. Ad occhi chiusi, traccio altrettante linee, seguendo la sensazione tenue di una carezza, così leggera, ineffabile. Se non avessi la pelle, l'acqua non avrebbe altro significato che uno specchio scomodo. Vorrei tuffarmi senza riaffiorare, galleggiare per sempre tra cielo e terra, a un pelo dall'orizzonte mobile dei marinai e da quello eterno dei turisti. Guardare l'immagine sfocata dei miei capelli che, finalmente davvero liberi e leggeri, seguono la corrente. Vedere la mia pelle diventare bianca e lucida come quella delle creature nascoste ed incontaminate. Volare senza dovermi scontrare con la fisica e gli scienziati. Sognare ad occhi aperti rivolta verso il cielo senza paura di caderci dentro. Stare sospesa sull'abisso buio e sabbioso con alle mie spalle un paio d'ali fatte di luce solare.
Emergo dalla vasca da bagno e mi precipito nell'asciugamano. E' così faticoso abbandonare la culla acquea, è come dover nascere di nuovo ogni volta.

domenica 22 agosto 2010

Riflessi

Troppi dolci fanno finire all'ospedale. Più sali in alto, più l'ossigeno diminuisce. Più vasto è il panorama che osservi, meno riesci a vedere i dettagli. Ogni emozione è un sapore che ti consuma, ma più è forte, più velocemente ti piace farti avvelenare. Più forte è il nodo con cui ti leghi ad un altro, più dolore proverai quando il legame si spezzerà. E lo sai. Tu sai tutto questo. Che la vita ed Eros sono dolceamari.

martedì 17 agosto 2010

Blues

Ascolto la radio. E' una stazione che conta così poco che non la mandano neppure in onda e devi andare a spulciare i podcast su internet per poterla ascoltare. Che poi, non si sa mai se c'è là qualcuno a parlare o se anche stavolta il segnale ti darà buca e spernacchierà, prima di cedere il passo al silenzio totale. Ma stasera ho fortuna. Un po' gracchiante, un po' frusciante, parte una canzone evidentemente scelta a caso da un elenco che ti sei scribacchiato su un foglio probabilmente macchiato di qualche bevanda. Poi parte anche la tua voce. Ogni tanto spari qualche cazzata prima che la musica riesca ad interromperti, ma è divertente sentirti imprecare contro i problemi tecnici. Un'altra canzone. Anche se è allegra, la scelgo come il mio blues personale. Dura un'eternità troppo breve. Poi il microfono fischia e tutto è un caos, ma mi fa ridere. Il tuo caos mi fa ridere. Credo che significhi qualcosa.

domenica 15 agosto 2010

Pomeriggio azzurro

I girasoli mi voltano le spalle, perchè è pomeriggio e il sole sta da un'altra parte adesso. Sono così alti. Ma non si danno delle arie, anzi. Si ricordano sempre che c'è un'essenza immensamente più in alto di loro. La seguono con lo sguardo e sussurrano "Che bello". Sono contenti anche solo quando c'è un po' di vento ad accarezzare i loro petali biondi, o un insetto alato si posa sulla loro faccia per riposarsi e per chiacchierare un po'. D'estate hanno il colore dei tuoi occhi quando sorridi, anche se non brillano allo stesso modo incantevole.

L'umiltà è essere un girasole.